Nell’ultimo periodo l’ecosistema DeFi di Cardano si sta arricchendo di un’incredibile quantità di progetti che stanno implementando i loro protocolli su questa blockchain. Uno tra i più popolari è sicuramente Iagon, che mira a rivoluzionare il mondo dello storage e del cloud computing costruendo un mercato decentralizzato per storage e potenza di calcolo. Stiamo parlando di una startup che ha tra i suoi valori fondamentali la trasparenza e la conformità alle regolamentazioni, tant’è che un mese fa il progetto ha ottenuto un brevetto europeo. Per ora il team si sta concentrando sull’implementazione della piattaforma per lo storage e la mainnet è prevista per questo agosto/settembre.
Andiamo con ordine… Che cos’è il cloud computing?
Il cloud computing è l’erogazione di servizi (come l’archiviazione, l’elaborazione o la trasmissione dati) da un fornitore a un utente finale attraverso la rete internet, a partire da un insieme di risorse preesistenti, configurabili e disponibili in remoto sotto forma di un’architettura distribuita.
I servizi principali che possono essere offerti sono di 3 tipi:
- SAAS: software as a service;
- DAAS: data as a service;
- HAAS: hardware as a service.
Il mercato di cloud computing è cresciuto negli ultimi anni: stimato a 545,8 miliardi di dollari (2022), si prevede che possa potenzialmente raggiungere una valutazione di 1.240,9 miliardi di dollari entro la fine del 2027.
Il ruolo di Iagon
Il mercato tradizionale del cloud computing non ha mai abbracciato pienamente il potenziale della tecnologia blockchain ed è rimasto incentrato sui principali player di mercato centralizzati come AWS (Amazon Web Services), Google Cloud, Microsoft, e IBM. Questa centralizzazione nelle mani di pochi grandi operatori rafforza i problemi attuali come la monopolizzazione del mercato, la mancanza di strutture di archiviazione veramente affidabili in grado di contrastare efficacemente le violazioni dei dati, la monetizzazione dei dati senza consenso e indubbiamente i costi elevati. In combinazione con la crescente domanda di digitalizzazione in tutti i mercati, l’hardware adeguato sta diventando scarso, con conseguente aumento dei costi dei materiali e dell’elettricità.
Iagon si inserisce quindi proprio all’interno di questo contesto. Fondata nel 2017 ad Hamar, in Norvegia, ha alla base l’idea che le persone debbano avere il pieno controllo dei propri dati. Il progetto nasce come tentativo di risolvere i principali problemi legati alle modalità di archiviazione dei dati sanitari, ma poi si sviluppa estendendosi anche a diversi altri casi d’uso.
Iagon potrebbe quindi essere paragonata ad altri progetti già esistenti, come FileCoin e Arweave (per quanto riguarda lo storage), Rndr per la potenza computazionale e Aleph per i servizi.
Tuttavia ciò che distingue Iagon da tutti gli altri protocolli è il fatto di voler colmare il divario tra il Web3, ossia la decentralizzazione, e la conformità ai regolamenti, come ad esempio il GDPR europeo. Come? Con Iagon, gli utenti avranno la possibilità di specificare dove devono essere archiviati i loro dati e come devono essere trasferiti. Ciò consente al protocollo di soddisfare i requisiti di gestione dei dati specifici per ogni regione, come il GDPR o la LGPD.
Costruire un cloud decentralizzato
Validatori
Iagon consente sia alle aziende che ai singoli privati di partecipare alla rete come resource providers, fornendo le proprie risorse di storage all’interno di un mercato decentralizzato. Per diventare un resource provider o validatore basta mettere in staking un piccolo ammontare di IAG (ancora non specificato), il token del protocollo e inizializzare un nodo. L’ecosistema Iagon permette ai validatori che partecipano con successo alla rete di guadagnare le ricompense da staking di IAG, una percentuale delle commissioni generate dal protocollo stesso e ovviamente un compenso per la condivisione delle proprie risorse di storage. Infatti i clienti, chiamati storage consumers, possono quindi acquistare un abbonamento per i servizi offerti, scegliendo quello più in linea con i loro bisogni. Il cliente può infatti impostare una serie di parametri come luogo, disponibilità, e performance in modo da filtrare le varie soluzioni tra cui scegliere.
Il tutto garantendo al contempo la privacy, la sicurezza e l’accessibilità dei dati.
Verrà implementata infatti una politica zero cookie, che permette di fatto una navigazione anonima e sarà impossibile per IAGON o per qualsiasi altra entità monetizzare questi dati.
Anche chi non possiede le capacità tecniche di installare e gestire un nodo potrà partecipare all’ecosistema di Iagon, delegando i propri IAG ad un provider già esistente proprio come accade per le staking pool di Cardano.
Tecnologia e architettura
Iagon mira ad implemenare una tecnologia chiamata Secure Lake, basata su decentralizzazione, crittografia, compressione e sharding. Una delle sue funzioni più importanti è quella di “congelare” il lago di dati (Data Lake) e proibire ai potenziali malintenzionati di navigare al suo interno dopo averne ottenuto l’accesso.
Lo sharding è un metodo per dividere e distribuire i dati crittografati tra più provider in una rete decentralizzata. Una volta che un file è stato caricato e frammentato, il suo proprietario sarà in grado di vedere il numero di frammenti e la posizione dei provider di storage che li archiviano, in modo da assicurarsi di risultare conforme alla legislazione vigente.
L’architettura del protocollo è basata sui seguenti componenti:
- un nodo: Per unirsi alla rete e condividere le proprie risorse di storage, i resource providers devono eseguire l’applicazione client Iagon (applicazione web, applicazione Electron o estensione browser). Un nodo è un computer su cui è in esecuzione l’applicazione.
- sarà necessario un portafoglio Cardano, che sarà utilizzato come strumento di autenticazione per l’accesso ai dati e per i pagamenti. Adagio implementa un modello di ricompensa per i providers, collegando la domanda all’offerta. Fermato invece consente la comunicazione tra i clienti e gli smart contract distribuiti sulla blockchain Cardano, permettendo l’acquisto e la gestione degli abbonamenti.
- Rubato è il vero e proprio mercato che codifica la domanda e l’offerta di storage, permettendo ai consumatori di prenotare e usufruire dello storage richiesto. Implementa sia un modello di prezzo statico per i providers aziendali, sia uno dinamico per i fornitori di risorse al dettaglio.
- il Network Performance Explorer misura le prestazioni dei providers valutando parametri come il tempo di attività e la velocità di connessione.
$IAG e tokenomics
IAG è il token nativo del protocollo, con una fornitura massima di 1 miliardo.
Inizialmente IAG è stato lanciato come token ERC-20 ma, dopo aver subito in prima linea l’hack al Nomad bridge, Iagon ha deciso di implementare il protocollo sulla rete Cardano, completando con successo la migrazione. Non è infatti possibile fare trading di IAG su rete Ethereum in quanto la liquidità è stata rimossa. Tutti i possessori di IAG su Ethereum possono fare il claim della stessa quantità di token holdati sulla rete Cardano qui.
La presale del token è stata caratterizzata da 4 diversi round: Seed, Strategic, Private Sale e Public Sale. In totale sono stati raccolti 3.6M di dollari. Esistono 3 diverse categorie di possessori del token: public, foundation (per procedere con lo sviluppo del progetto) e team/investitori privati.
IAG (policy ID: 5d16cc1a177b5d9ba9cfa9793b07e60f1fb70fea1f8aef064415d114) è valutato, ad oggi 22 luglio 2023, 0.23ADA.
Liquidity Rewards Program (LRP) e Liquidity Stake Pool Offering (LSPO)
Il 21 aprile 2023, come spiegato in questo articolo, il team di Iagon annuncia l’inizio dei programmi LRP e LSPO, che premiano con token IAG gli utenti che vi partecipano. In particolare:
- il programma LRP premia con IAG chi fornisce liquidità nei DEX Minswap, Wingriders e VyFinance.
Il team ha allocato un massimo di 30M di IAG per le ricompense, che verranno distribuite agli utenti a seconda della loro percentuale in liquidità nell’arco di 12 mesi dopo la fine del programma. - il programma LSPO premia invece chi mette in staking i propri ADA nella pool del protocollo IAGL1. La pool ha un totale di 23M di ADA delegati ad oggi e ha un margine al 99%: questo significa che, delegando alla pool IAGL1 non riceveremo ricompense in ADA in quanto queste verranno trattenute dall’azienda, che userà l’85% per fornire liquidità nei DEX, mentre la restante parte verrà affidata al team. Riceveremo tuttavia la parte di token IAG che ci spetta in quanto partecipanti al programma, sempre distribuiti nell’arco di 12 mesi dopo la fine del programma.
Iagon ha anche creato un calcolatore di ricompense, per simulare i potenziali guadagni che si potrebbero ottenere partecipando ad entrambi i programmi. Lo trovate qui.
Ricordiamo che ben 250 token $IAG vengono airdroppati ad ogni epoca, in modo assolutamente gratuito, a tutti i delegatori della EASY1 stake pool. L’unico requisito è avere in staking almeno 1000 ADA. Se ancora non sei un delegatore, clicca qui per diventarlo. Ci vogliono meno di 30 secondi!
Team
Iagon ha 3 co-fondatori: Elad Harison, esperto di IA, consulente di aziende del settore bancario, turistico e aereo; Claudio Lima, con esperienza in Blockchain DLT e Machine Learning/AI, e Rohit Gupta, Senior Engineering Manager di Google. Il CEO dell’azienda è Navjit Dhaliwal.
Il resto del team è visibile qui.
Conclusioni
Iagon mira a rivoluzionare il mondo del cloud computing costruendo un mercato decentralizzato in cui sia le aziende che i privati possono condividere le proprie risorse cloud in eccesso guadagnando IAG, il token nativo del protocollo. Il team è molto attivo sui social, ha ben 14mila followers su Twitter e molto spesso pubblica degli interessanti thread per approfondire il funzionamento del protocollo e il modo in cui questo si inserisce nel panorama cloud attuale.
Per ora abbiamo solo parlato di storage, ma l’ecosistema è stato pensato anche per condividere le proprie risorse computazionali, per creare il supercomputer del futuro. In questo modo i provider potranno mettere a disposizione le loro risorse in termini di GPU e CPU all’interno di un mercato decentralizzato, in modo molto simile a quanto appena visto.
La roadmap del progetto è visibile qui.
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